Scavando nella mia libreria, ho notato un piccolo libricino che avevo letto tempo fa ma non ricordavo nulla sul suo contenuto, così l'ho riletto e l'ho trovato molto semplice e che arriva dritto al cuore.
Esso è scritto da Abbè Pierre, nato nel 1912 a Lione, si è fatto frate cappuccino all'età di 19 anni, contro la volontà dei suoi genitori, e poi è stato eletto deputato al parlamento francese dove ha molto sostenuto la legge contro l'obiezione di coscienza.
Ha fondato la comunità Emmaus, presente oggi in molte parti del mondo che attraverso i suoi aiuti umanitari e spirituali va in aiuto dei più deboli e dei sofferenti.
Il libro di intitola: "Cos'è la vita? e perchè si muore? ... spiegato ai bambini"
Non è come sembra un testo soltanto per bambini, la sua semplicità con la quale è scritto fa cogliere più facilmente gli argomenti trattati, argomenti non sempre facili da spiegare e da capire, ossia il rapporto tra la vita e la morte.
L'Abbè Pierre, rispondendo alle domande di bambini e fanciulli intesse con loro un fitto dialogo e, attraverso riflessioni, ricordi ed esperienza vissute, parla del mistero più grande, dinanzi al quale l'uomo si scopre impotente.
Si parla tra l'altro anche delle varie manifestazioni della morte come il suicidio, le morti violente, le guerre e le piaghe sociali.
Chi puù interessare l'argomento glielo consiglio vivamente.
Il libro e tutta la discussione si conclude con queste parole che riassumono l'intero testo:
"Nel momento della morte, quando arriverai presso Dio, sentirai queste parole...
ho avuto fame e mi hai dato da mangiare,
ero solo, e mi hai visitato,
ero nudo e mi hai vestito,
ho avuto fame, e non mi hai dato da mangiare,
ero solo e non mi hai visitato,
ero nudo e non mi hai vestito.
Allora capirai questo:
Quel che hai fatto,
o che non hai fatto ai più piccoli degli uomini,
è a me che l'hai fatto o che non l'hai fatto"
Esso è scritto da Abbè Pierre, nato nel 1912 a Lione, si è fatto frate cappuccino all'età di 19 anni, contro la volontà dei suoi genitori, e poi è stato eletto deputato al parlamento francese dove ha molto sostenuto la legge contro l'obiezione di coscienza.
Ha fondato la comunità Emmaus, presente oggi in molte parti del mondo che attraverso i suoi aiuti umanitari e spirituali va in aiuto dei più deboli e dei sofferenti.
Il libro di intitola: "Cos'è la vita? e perchè si muore? ... spiegato ai bambini"
Non è come sembra un testo soltanto per bambini, la sua semplicità con la quale è scritto fa cogliere più facilmente gli argomenti trattati, argomenti non sempre facili da spiegare e da capire, ossia il rapporto tra la vita e la morte.
L'Abbè Pierre, rispondendo alle domande di bambini e fanciulli intesse con loro un fitto dialogo e, attraverso riflessioni, ricordi ed esperienza vissute, parla del mistero più grande, dinanzi al quale l'uomo si scopre impotente.
Si parla tra l'altro anche delle varie manifestazioni della morte come il suicidio, le morti violente, le guerre e le piaghe sociali.
Chi puù interessare l'argomento glielo consiglio vivamente.
Il libro e tutta la discussione si conclude con queste parole che riassumono l'intero testo:
"Nel momento della morte, quando arriverai presso Dio, sentirai queste parole...
ho avuto fame e mi hai dato da mangiare,
ero solo, e mi hai visitato,
ero nudo e mi hai vestito,
ho avuto fame, e non mi hai dato da mangiare,
ero solo e non mi hai visitato,
ero nudo e non mi hai vestito.
Allora capirai questo:
Quel che hai fatto,
o che non hai fatto ai più piccoli degli uomini,
è a me che l'hai fatto o che non l'hai fatto"
8 commenti:
Effettivamente, la questione sta proprio nel ricordare che Lui è con noi ogni giorno, fino alla fine dei tempi, e tentare di comprendere in che modo lo vediamo proprio ogni giorno...
Ottimo "memento" discipulus!
Ho sempre pensato che in fondo la morte è una questione che non riguarda l'umano.
Ci abituiamo a tutto. Ci abituiamo alle catastrofi, alla malattia, le guerre ormai sono il nostro pane quotidiano, accettiamo le regole di vita più assurde, l'abbandono, la povertà e il pianto dei bambini. Eppure la morte è sempre un evento che resta traumatizzante per la vita di chiunque.
Questo accade perchè, la morte, non è della natura umana in quanto il Signore ci ha creati a sua somiglianza e immagine. La morte è il ritorno alla originale posizione dell'uomo nell'universo per lui creato.
Ricordare giorno per giorno che da Lui veniamo e a Lui andremo ci da la forza per costruire la nostra vita e quella degli altri seguendo, oltre che una linea orizzontale anche un percorso verticale, che ci porta verso una dimensione che solo l'Amore infinito ci permette di conquistare. Siamo piccoli in questo infinito, siamo solo insignificanti particelle al confronto con l'universo, ma Cristo ci ha elevato al titolo di più alta tra le creature presenti e la nostra preghiera ci darà la sicurezza del suo perdono, qualsiasi colpa abbiamo commesso.
"Ti guardo Dio e l'immenso diviene il mio destino".
Alfonso.
@ don angelito
@ dark44
Grazie dei vostri commenti che arricchiscono il mio post, Lui ci ha creati, Lui è con noi sempre e Lui attende il nostro ritorno presso di se!
Un abbraccio
Grazie a te Discipulus...
Il libro biblico di Romani capitolo 5 versetto 12 spiega benissimo perchè si muore facendo riferimento a Genesi 2.17
salve a tutti io mi chiamo christian ho 14 anni e una paura della morte....è un po' di tempo che ho queste "crisi".per lo più ho paura dell' aldilà....penso:"che cosa si farà per tutta l'eternità?Dio chi lo ha creato....qual'è questo posto che riunisce tutti gli umani,gli animali sia del passato che di adesso che del futuro???perchè Dio vuole che un giorno tutto finisca?la terra,il sole,i pianeti,le stelle non dureranno per sempre...PERCHè??????io certe giornate vado in crisi. nel senso cheho un vuoto dentro di me e mi passa tutto pensando a mio nonno ormai defunto,penso che lui mi guarda e un posto lassù ci sarà anche per me,ma la cosa non è duratura e più ci penso più stò male,anche adesso che stò scrivendo mi faccio domande su domande...IO VI CHIEDO AIUTO E CONSIGLIO,,,GRAZIE
IL problema non è la morte,ma la
sofferenza,l'agonia,l'invalidità e
la solitudine.
Dov'è Dio quando nell'estremo
bisogno lo invochiamo e chiediamo
il Suo aiuto?
Va bene vivere e morire,ma non il
non poter vivere.
QUINDI il problema non è la morte,
ma il potere della vita e delle
nostre necessarie quotidiane
azioni.
apocalisse capitolo 21
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