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sabato 22 settembre 2007

VANGELO DELLA SETTIMANA - DISONESTA RICCHEZZA


Luca 16,1-13

Diceva anche ai discepoli: «C'era un uomo ricco che aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi.
Lo chiamò e gli disse: Che è questo che sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non puoi più essere amministratore.
L'amministratore disse tra sé: Che farò ora che il mio padrone mi toglie l'amministrazione? Zappare, non ho forza, mendicare, mi vergogno.
So io che cosa fare perché, quando sarò stato allontanato dall'amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua.
Chiamò uno per uno i debitori del padrone e disse al primo:
Tu quanto devi al mio padrone? Quello rispose: Cento barili d'olio. Gli disse: Prendi la tua ricevuta, siediti e scrivi subito cinquanta.
Poi disse a un altro: Tu quanto devi? Rispose: Cento misure di grano. Gli disse: Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta.
Il padrone lodò quell'amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce.
Ebbene, io vi dico: Procuratevi amici con la disonesta ricchezza, perché, quand'essa verrà a mancare, vi accolgano nelle dimore eterne.
Chi è fedele nel poco, è fedele anche nel molto; e chi è disonesto nel poco, è disonesto anche nel molto.
Se dunque non siete stati fedeli nella disonesta ricchezza, chi vi affiderà quella vera?
E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra?
Nessun servo può servire a due padroni: o odierà l'uno e amerà l'altro oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. Non potete servire a Dio e a mammona».

COMMENTO

Sottile questa parabola di Gesù, dove viene esaltata la scaltrezza dei figli di Dio. Molti però potranno chiedersi, come è possibile che Gesù ammette questo comportamento quando l'amministratore per accaparrarsi le simpatie dei debitori intacca i beni del suo padrone? Ossia i debitori devono qualcosa al padrone e lui "fa il bello" scontandogli il debito, di merce e valori che non sono i suoi.
In effetti è vero, leggendo la parabola è un ragionamento molto egoistico quello che fa l'amministratore.
Tutto però acquista il giusto significato se si è a conoscenza degli usi di quel tempo e di quel popolo, l'amministratore che doveva prendere i valori atti a saldare i debiti che la gente aveva nei confronti del suo padrone, prendeva la sua parcella chiedendo merce in più ai debitori. Ciò che era in più lo prendeva per se, estinguendo, contemporaneamente, il debito per il suo padrone. Quindi, in effetti, chiedeva di più del dovuto...
Ecco che adesso è chiaro il tutto, l'amministratore elimina dai debiti il suo guadagno, qui sta la scaltrezza di cui parla Gesù.
Affinche l'amministratore possa essere accolto da qualcuno a casa sua, rinuncia ai suoi beni, alle sue ricchezze, ai suoi guadagni. Non si possono servire due padroni...


15 commenti:

Anto ha detto...

Tutto ciò che non ci serve non ci appartiene. Sono parole che continuano a guidarmi nel mio cammino di conversione.Penso a quante ricchezze, gratuitamente donatemi da Dio ho sperperato, quanti soldi ho guadagnato per soddisfare bisogni fittizi, compensare vuoti d'amore.E' bello scoprire che la soddisfazione che genera il dono di quanto di più prezioso hai, non è paragonabile a nessun tesoro ammassato in cantina.
Ma tutto questo non è concepibile, se non ci si lascia ammaestrare dalla Persona di Gesù, che, dopo che l'hai incontrato, ti cambia la vita.

DISCIPULUS ha detto...

ben detto am...

grazie come sempre

Anonimo ha detto...

...il finale di questo passo del vangelo di Luca è chiaro..."Nessun servo può servire a due padroni"...se poi ce ne facciamo un dio, allora è lui che amministra noi!...
Sempre di più mi rendo conto che se non stiamo stretti al Signore cercando di compiere (con il Suo aiuto) quello che Lui ci insegna non c'è ne serenità ne speranza...
...ma in coLui che ci ama e ci salva siamo "più che vincitori!"
Un caro abbraccio fraterno, serena settimana

Anonimo ha detto...

Riprendo la frase di "am": Tutto ciò che non ci serve non ci appartiene... e madre Teresa diceva: Ciò che non serve pesa...
Allora sì, lasciamoci guidare dalla fiducia che il Signore provvederà al nostro bene... quante volte l'ho sperimentato! Ho rinunciato a lavorare per stare con i miei figli, ho rinunciato "alla mia parte" di guadagno, ed il Signore ci ha sempre donato quello che ci è servito per vivere.
Ho voluto lasciare questa mia piccola testimonianza...
Un caro caro saluto e buona settimana!
Elisabetta

Anonimo ha detto...

"Nessuno può servire due Padroni".

La dichiarazione del Signore è molto chiara e ci mette in guardia dal pericolo rappresentato dal denaro e dai molti beni. Parole serie e forti, da cui non possiamo scappare..
Buona giornata a te :)

Anonimo ha detto...

Come l'amministratore disonesto si procura con scaltrezza la disonesta ricchezza materiale così il cristiano, con la stessa abilità e con la stessa scaltrezza dovrebbe procurarsi la ricchezza spirituale, la salvezza eterna.
Grazie discipulus per i messaggi che hai lasciato sul mio blog e perdonami se nn mi sono fatto vivo prima ma ho trascorso una situazione un pò triste a casa...Un abbraccio fraterno, Enzo.

Anonimo ha detto...

Buona domenica a te, e buon inizio di settimana. :)

Sardu88 ha detto...

Ciao, sono passato a farti una visitina.... Ti aspetto nel mio a commentare... A presto, Pietro.

Anonimo ha detto...

il superfluo affossa. chi ha Dio niente gli manca, inutile (a volte ingiusto) l'accumulo terreno oltre il necessario.

Anonimo ha detto...

Ciao, torna presto! :)

Anonimo ha detto...

Ciao discipulus!
Buona settimana nel Signore!
Elisabetta

Anonimo ha detto...

Passo qui ogni settimana per veder un tuo post. Spero che tu stia bene. Buona serata :)

Anonimo ha detto...

Ciao Discipulus, bentornato!
Sono contenta che va tutto bene.
Un abbraccio! :) :)

Anonimo ha detto...

La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu

Anonimo ha detto...

leggere l'intero blog, pretty good