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sabato 5 maggio 2007

VANGELO DELLA SETTIMANA



Gv 13,31-36

31Quand'egli fu uscito, Gesù disse: "Ora il Figlio dell'uomo è stato glorificato, e anche Dio è stato glorificato in lui. 32Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. 33Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete, ma come ho già detto ai Giudei, lo dico ora anche a voi: dove vado io voi non potete venire. 34Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri. 35Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri".
36Simon Pietro gli dice: "Signore, dove vai?". Gli rispose Gesù: "Dove io vado per ora tu non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi".


CONTESTO

Questo brano, tratto dal Vangelo di Giovanni, è collocato durante l'Ultima cena, nei "discorsi di addio" di Gesù.
Prima di queste parole Gesù predice il tradimento di Giuda, quest'ultimo se ne va e Gesù riprende il suo discorso.

COMMENTO


Gesù riprende il suo discorso, interrotto dalla parentesi della predizione del tradimento di Giuda, con una sorta di gioco di parole dove predomina il termine Gloria.
In Giovanni notiamo spesso questo termine, che, insieme ad altri titoli, quali "figlio dell'uomo" per esmpio, innalzano Gesù alla persona di Dio, dandogli la giusta importanza. Lo stesso verbo andare, in questo contesto, indica un processo di innalzamento di Gesù verso il Padre: "andare dove voi non potete venire". Tale processo letterario, in questi versetti, lo vediamo due volte, Gesù ripete due volte che ormai è giunto il momento di andare, di dirsi addio.

Tra queste due volte è inserito qualcosa di importante. Ricordo che nel vangelo di Giovanni nulla è lasciato al caso, ogni minima parola nella sua determinata collocazione assume un preciso significato. Quindi se Giovanni pone queste parole tra due momenti di innalzamento letterario di Gesù, allora il loro contenuto ed il loro significato diventa qualcosa di realmente importante ed essenziale per il lettore.

  • vado dove...
  • NUOVO COMANDAMENTO
  • vado dove...

Gesù ci lascia un'eredità. Molte cose Gesù ha detto ed ha fatto, ma qui, nel momento dell'addio, ci lascia solo questo comandamento: "amatevi". Ecco la sintesi di tutto il suo messaggio e di tutta la sua vita: l'amore. Poco importanti sono i miracoli, i precetti, le dispute, il cammino, le parole, le parabole; ciò che è essenziale è amare. Da questo vi riconosceranno miei discepoli.

PER RIFLETTERE

Nel Vangelo Gesù parla ai discepoli, quindi oggi Gesù parla a tutti i Cristiani ponendogli una sorte di "Graduatoria": cosa è più importante per un Cristiano?
una serie di precetti?
Processioni a cui partecipare?
Mansioni parrocchiali da assolvere?
Offerte di denaro?
e quant'alto...

Quante volte abbiamo pensato o sentito dire di una persona quaste parole: "va in Chiesa e poi si comporta in quel modo..."

Nel tuo vivere Cristiano cosa è più importante per te?

Amare è l'essenziale per un cristiano, Gesù vuole che i suoi discepoli e tutti i cristiani di oggi siano una cosa sola come Lui ed il Padre.

Ecco realmente ciò che manca oggi tra i Cristiani e nella Chiesa: l'unità. All'interno di essa aleggia troppo egoismo, orgoglio e vanità.

CONCLUSIONE

Voglio concludere questo commento citando una Preghiera di Gesù diretta al Padre per i suoi discepoli, immaginata dall'autore Ignacio Larranaga nel suo libro IL POVERO DI NAZARETH:

"Padre Santo, ho paura per loro. Non permettere che gli interessi li dividano e finiscano per strappare loro la pace. Siano UNO come Tu e io. Abbatti in loro gli alti muri innalzati dall'egoismo, dall'orgoglio e dalla vanità. Allontana dalle loro porte le invidie che ostacolano e distruggono l'unità. Calma i loro impulsi aggressivi. Una corrente di calda e profonda sensibilità attraversi le loro relazioni; si comprendano e si perdonino; si incoraggino nella reciproca lode; siano tra loro aperti e leali, affettuosi e sinceri. E così, arrivino a essere in mezzo al mondo una casa in cui regnano calore e felicità, come una cittadella che splende sull'alto di un monte, perchè il mondo sappia che Tu mi hai inviato.
Come Tu, Padre sei in me e io in Te, così anch'essi siano consumati nel nostro ESSERE UNO. E' questo il mio sogno d'oro".

(I. LARRANAGA, il povero di Nazareth, Edizioni Messaggero, PADOVA 1991, PP. 303-304)

9 commenti:

Marco ha detto...

Hai ragione,
è l'amore il cuore del Vangelo.
L'amore è un dono da chiedere a Dio assieme all'umiltà.
Che il Signore ce li doni in abbondanza!!!
A presto
Marco
http://caritaschristiurgetnos.blogspot.com

Anonimo ha detto...

caro amico, inviame un messaggio alla mail privata... giusto per inviarti quello che se vrrai potrai pubblicare... grazie ethan

Anonimo ha detto...

*♥♥♥*GabryBabelleஜღ*♥♥♥*
Ciao Discipulus ,intanto grazie del commento ad hoc su tema,poi che dirti?hai centrato il punto del mio post.Sono stata educata
per oltre 16 anni all'interno di una comunita religiosa.Ho studiato e ovviamente ho ricevuto un'educazione religiosa, in merito all'argomento trattato in questo post,nessuno meglio di me sa che cosa vuol dire vivere pregnati di quell'"essere ipocriti"nel senso religioso delle idee professate ovviamente del termine.Molti pensano ad un mio forte ateismo
niente di + sbagliato,intanto cerco di essere coerente con la vita stessa che si vive giornalmente e poi è che io non sopporto non solo le ipocrisie ma le bugie ipocrite che avvolgono il mondo cattolico e sopratutto l'incoerenza che c'è tra il predicare e il far di conto giornaliero con le azioni e le opere. Mi spiace,ma non condivido l'opulenza in cui vive il Clero tutto predicando morigeratezza
ma poi sono i primi a vivere pantagruelicamente,circondandosi di ogni "ben di Dio"(sorry il rigiro di parole)e questo è solo la punta
dell'iceberg delle mille e + mille ragioni che mi hanno allontanato e mi fan guardare con occhio estremamente critico i "cosidetti cattolici" sopratutto i loro comportamenti,finti e ipocriti.Non vivere la realta' fa si che sempre piu milioni di persone si allontanino e si allontaneranno dai "sistemi predicati"ma poco praticati dai predicatori!!!Altro che pensare che saranno gli Isalmici a portarci verso di loro (x le piu svariate ragioni)sono questi finti pragmatismi Cattolci che allontaneranno sempre + l popolo da loro!C'e chi dice che si inneggi al fondaentalismo ,ma io mi chiedo se mai la chiesa si è "autconfessata"e condannata per i propi fondamentalismi,di cui è pregna e di cui vuole anocora all'aba del 2007 impregnare le coscenze di tutti noi.Per fortuna il "bieco ignorantismo" che vigeva nella maggior parte della popolazione(anche non volendo) è rimasto un ricordo cio' non toglie
che oggi non si sia allo sbando "sodoma/gomorriano"questo a casusa non tanto di una non conoscenza, quanto ,di non avere nessun esempio che ci faccia da supporto e desolatamente men che meno all'interno della chiesa,
ma QUESTO viene ancor meno nel mondo intellettuele e/o politico, che dovrebbe al contrario offrire supporto a tutti noi ,ma al contrario ci viene dato giornalemnte esempio di solo scempio ideologico del "modus vivendi"di chi dovrebbe farci da Faro in questa era cosi arida !A mio avviso sara ' questo il vero Fondamentalismo dei prossimi anni a cui noi tutti saremo soggetti fruibili e fruitori.......................:(
Penso che l'unico modo per uscirne sara' una X rossa sullo stipite della porta di casa 8ideologicamente parlando)di tutti di coloro che potranno e/o vorranno salvarsi solo perchè qualcuno che è veramente al di sopra delle parti ,potra' decidere per noi e con noi,
perchè lui sa veramente leggere nell'animo dell'uomo!!Un saluto
gabrybabelle

Anonimo ha detto...

UTOPIA

Quante sono le cose che può fare un uomo? Sono sicuramente convinto che egli nella sua limitatezza, può fare ciò che vuole, se veramente lo desidera. E' inutile elencare ciò che possiamo o che non dobbiamo fare. Ciò che deve nascere in noi è il desiderio di fare e di cambiare.

Senza questo desiderio, ogni ragionamento, ogni pensiero, ogni possibile risoluzione di un qualsiasi problema rientra a far parte dell'utopia e come tale, essa è a volte condivisa, meditata, accettata ed apprezzata, ma rimane in disparte per poi finire nel nulla.

Il mondo ha sempre vissuto in compagnia dell'utopia saggia consigliera messa in disparte; ma non le ho mai dato retta, per ciò essa rotola indifferentemente per la galassia, vivendo alla giornata ed aspettando la fine.

Ethan Shaewn Ajakae Lesath

Anonimo ha detto...

Ciao discipulus, e buon inizio di settimana, eccomi qui!
Mi è piaciuta molto l'attualizzazione del commento al vangelo: cos'è che conta di più nella vita hai scritto. E la risposta è che un cristiano è tale nella misura in cui è capace di amare. Giusto!
Amare tutti, senza pretese, senza giudicare, amare gratis, amare il proprio nemico... perdonare! Caspita, anche a noi in chiesa il presbitero ci ha fatto una omelia bella tosta! Con le tue parole me l'hai fatta venire in mente!

(un'ultima cosa sul Codice Da Vinci: io sono l'ultima che dovrebbe parlare perchè non l'ho letto, ma penso che la fede vada accresciuta con dubbi tratti da libri scritti in buona fede, e Dan Brown non risplende proprio per la sua "buona fede"... insomma, tanti di noi non hanno gli strumenti culturali che abbiamo io e te per leggere con spirito critico un romanzo di questo tipo, e si lasciano fuorviare... è vero anche che altri - mi hanno raccontato - dopo aver letto il libro per le assurdità che raccontava si sono avvicinati alla fede ed alla chiesa... sì, ho capito quello che vuoi dire.
Vabbè, se lo leggerò ti saprò dire se mi sarà piaciuto.
Un caro saluto!
Elisabetta

Anonimo ha detto...

Wow, grazie che mi hai inserito tra i tuoi link!
A presto!
Elisabetta

Anonimo ha detto...

Ciao Discipulus, tanti complimenti davvero! Interessanti gli argomenti ma soprattutto discreto il metodo di porre le domande...penso che la tua arte maieutica sia sviluppatissima.
dunque...per me la fede è un mistero tanto grande e coinvolgente che tocca poche persone, pochi sono gli eletti che pervasi da questa forza sono capaci di affrontare anche enormi sacrifici fino a dare la vita...sai penso che sia come il vero Amore...assoluta abnegazione per il prossimo...Gesù ci ha indicato la strada da percorrere, ci ha anche indicato le insidie ivi nascoste..ci ha incoraggiato ad affrontarle offrendosi come esempio in sacrificio per la nostra salvezza...ma mi chiedo sempre: la Chiesa è degna di rappresentare tutto questo? l'oro, l'opulenza, la corruzione che costantemente la pervade mi fanno dubitare del mio essere cattolica...non posso nascondere i miei dubbi...Ok...adesso ti saluto...a presto

DISCIPULUS ha detto...

Inizio col ringraziare tutti coloro che hanno lasciato un commento a questo post. E vedo che è molto sentita la forte contraddizione che la Chiesa Cattolica vive nei confronti del messaggio evangelico che essa stessa annuncia. Cosa che condivido anch'io pienamente. Penso che proprio questa discrepanza che emerge palesemente dal modus vivendi della Chiesa ha portato ad un generale rifiuto della fede, di Cristo e del suo messaggio d'amore. Nonostante ciò le vostre voci mi hanno molto rincuorato, perchè vedo che siamo in molti che hanno il desiderio di trovare quacosa di bello, reale, concreto e di testimoni veri e coerenti che veicolano un messaggio sempre attuale ed allo stesso tempo stravolgente e fuori dagli schemi che vive da più di duemila anni...

DISCIPULUS ha detto...

Ad ethan dico, rigraziandolo del suo commento:

un messaggio diventa utopico nel momento in cui lo si considero irrealizzabile, e quello di questa pagina di vangelo, può sembrarlo, ma penso che quello di amare donando tutto se stesso non lo sia. Almeno Gesù di Nazareth, a prescindere si sia stato raelmente il figlio di Dio, se abbia o meno compiuto miracoli o sia realmente risorto, ha amato incondizionatamente gli emarginati, le donne e tutto ciò che esse rappresentavano per la cultura ebraica del tempo, le prostitute, i lebbrosi, tutti coloro che erano tagliati fuori dalla società. Anche testi storici, non "di parte" come i vangeli, testimoniano questo, come anche raccontano che il procuratore romano Pilato fece crogifiggere un uomo, Gesù di Nazareth, detto Cristo, perchè pericoloso, in quanto stava portando una rivoluzione culturale unica e molto diversa dalla cultura del tempo, e questo provocava sobillazioni ed agitazioni varie.
Quindi possiamo dire che proprio per aver amato i non amati Gesù viene ucciso...

Penso, inoltre, che anche tante altre persone abbiano dato la vita per amore, quindi l'utopia di questo messaggio viene a cadere.

Cosa pensi riguardo a questo?

Aggiungo in fine che il termine "comandamento" che Giovanni usa in questo contesto, non è legato ad un dover fare o non dover fare qualcosa, anzi usa questo termine proprio per contrapporre il messaggio di amore e piena libertà di Cristo con quello dei doveri ed obblighi dei dieci comandamenti dell'Antico Testamento....

Grazie perchè mi dai sempre modo di riflettere...
Aspetto una tua risposta